mercoledì 17 giugno 2015

VELLUTATA DI ZUCCHINE E COCCO

Il calendario c'informa che l'estate è ormai arrivata ma qui dove vivo sembra ancora primavera, almeno da una settimana a questa parte.
Temporali impazziti, vento e nuvole.
Così il nostro corpo ci richiede ancora del calore, soprattutto dopo un tremendo temporale.
Non so voi, ma io ho paura dei temporali. Ricordo quando ancora vivevo nella casa di sempre: ogni volta che c'era un temporale mi abbracciavo al mio cane e insieme guardavamo l'esplosione della natura dalla finestra. Ci sedevamo sulle scale che portavano alla mansarda e osservavamo quello spettacolo. C'era un misto di timore e riverenza per ciò che l'uomo non può dominare.
Ancora non so chi avesse più paura, se io o il mio cane :-)
Ma veniamo alla cucina, la mia tanto amata.
Le mie manine questa volta vi propongono una vellutata interessante a dir poco!
Pendi delle zucchine, unisci del latte di cocco e ti sembrerà di essere in Thailandia.
Quindi, se volete farvi un viaggetto sensoriale, provate questa ricetta




INGREDIENTI per 4 persone:
1 porro
2 zucchine
1 patata
200ml latte di cocco
Peperoncino
Coriandolo, asafetida, curcuma, curry
Olio evo, sale, pepe

Mondate e tagliate le verdure e brasare porro e zucchine in padella. In una pentola a fondo spesso mettete un cucchiaio di olio e far tostare le spezie (tranne il curry). Unire le verdure, insaporire e aggiungere mezzo bicchiere scarso di acqua per farle ammorbidire. Dopo 10 minuti circa aggiungete il latte di cocco e cuocete fino a che le verdure non saranno cotte.
A questo punto frullate tutto con un frullatore ad immersione.
Insaporire con il curry e aggiustate di sale e pepe.
Servire la vellutata tiepida con un filo di olio d'oliva a crudo.
Accompagnate con del pane o riso thai bianco.
E...buon viaggio!


mercoledì 27 maggio 2015

L'INFINITO

Qualche mese fa la mia casa si è trasformata in un set per una "video ricetta sensoriale". Gli studenti del corso di laurea "Design della comunicazione" del Politecnico di Milano dovevano presentare un video progetto sul tema cibo, legato ad Expo.
Mi è stato chiesto di preparare dei muffin ai frutti di bosco.
Ringrazio Arianna per avermi permesso di essere parte del suo progetto.
Non vi trattengo oltre.
Spesso le parole non servono quando i nostri sensi sono pronti ad accogliere.






INGREDIENTI:
180gr burro a temperatura ambiente
200gr zucchero
380gr farina
250ml di latte
250gr frutti di bosco
1/2 bustina di lievito
1/2 c di bicarbonato
1 pizzico di sale
essenza di vaniglia
1 limone rapé
2 uova (come sapete non uso uova nelle mie ricette ma mi è stato chiesto espressamente d'includerle per motivi di ripresa)

Fate sciogliere il burro con lo zucchero usando una frusta. Poi aggiungete le uova, il sale, il bicarbonato e il latte tiepido a filo. Sbattere il composto con le fruste fino ad ottenere una consistenza omogenea. Setacciare la farina in una ciotola insieme al lievito ed all'essenza di vaniglia. Attenzione ai grumi!
Unite i due composti, per ultimo il limone rapé e i frutti di bosco (tenetene da parte 1/3 però).
Mettere il composto nei pirottini fino al bordo, decorate con qualche frutto di bosco ed infornare a 180° per 20/25 minuti. Una volta pronti, spegnete il forno e lasciate riposare per 5 minuti.
Sfornateli e gustateli: sono una bomba!!!

Fatemi sapere se vi sono piaciuti :-)

lunedì 25 maggio 2015

CHE "JOIA" QUESTE DOLCEZZE!

Post dedicato ai dolci!
Due weekend fa sono stata al consueto appuntamento con la "Joia Academy" dello Chef Leemann.
Due giornate dedicate ai dolci vegani principalmente con qualche incursione di latte e formaggio qua e là!
Due giornate da indice glicemico alto che però, diciamocelo, fa tanto bene all'umore :-)
Io, tanto amante dei dolci ero felicissima ma soprattutto entusiasta di quello che ho imparato.
Come al solito, sono tornata a casa ispirata e grata. Vi svelo tutto quello che abbiamo preparato







Sapori e tecniche nuove, prelibatezze d'eccezione, scoperte meravigliose. 
A tavola eravamo tutti in silenzio, come ogni volta. Dopo ore di lezione ci gustiamo un cibo davvero divino. 
Gran parte di questi dolci li potete trovare direttamente al Joia ;-)
Questo percorso mi sta dando tanto, sia da un punto di vista professionale che da un punto di vista umano. Il livello degli chef che ci seguono è altissimo, persone umili che insegnano con grande passione capaci di trasmettere senza troppe parole la bellezza di creare piatti con il cuore. Perché la cucina è amore. In ogni piatto c'è parte di noi, sempre e bisogna avere cura di ciò che stiamo facendo. L'amore è quell'ingrediente segreto che renderà ogni vostro piatto perfetto. Senza di esso sarà semplicemente un ammasso d'ingredienti ma l'amore...quello renderà il piatto unico, solo vostro.
Questo l'ho sempre pensato e questo percorso mi sta confermando il mio pensiero.
Inoltre i miei compagni sono persone eccezionali. Veniamo tutti da posti ed esperienze diverse ma lì dentro ci armonizziamo. Come una sinfonia.

Detto questo, ho deciso d'iniziare in maniera soft. 
Io adoro i biscotti così ho deciso di prepararne alcuni usando una ricetta appresa durante l'accademia. Frolla vegetariana adatta per celiaci con grano saraceno e farina di castagne. Buonissimi!
Li ho anche preparati per un piccolo catering che avevo in settimana e hanno stravinto sulla torta pere cioccolato e il plumcake di yogurt e fragole!
Eccoli qui



Davvero buoni e sorprendenti, oserei dire.
Ingredienti semplici: farina di castagne e saraceno, amido di mais, burro e zucchero (come ogni frolla che si rispetti), mandorle e un pizzico di sale. Io ho aggiunto anche la scorza di arancia che, come dice Chef Sauro, "fa festa" :-)
Peccato non possiate sentire il profumo, ma vi assicuro che erano ottimi. 
Spazzati via in un batter di ciglia durante il catering.
Meno male che ne ho fatti una scorta per me e dopo cena me ne mangio uno!
Buon appetito...



giovedì 14 maggio 2015

PUREA DI PATATE VEGAN

Oggi vi parlo di un piatto semplice, un contorno di cui io personalmente vado molto ghiotta: il purée.
Quello di mia madre è buonissimo, ovviamente ;-). Quando io e mio fratello vivevano ancora con i nostri genitori ce lo contendevamo. Ed oggi è ancora così. Mia madre è costretta a farne sempre più del dovuto perché ci piace tantissimo!
E' bello quando, nonostante il tempo passi, certe cose rimangano le stesse.
Tutti voi conoscete la versione tradizionale: patate, latte, burro.
Io vi presento la versione vegana, per accontentare tutti!




Per prima cosa fate bollire le patate.
Nel frattempo preparate la panna vegetale con latte di soya e olio di semi. In un recipiente cilindrico versate 50 ml latte di soya (o secondo necessità), sale e mentre frullate con un frullatore ad immersione, versate l'olio di semi di mais  o girasole a filo, fino ad ottenere un composto simile alla panna. Quando le patate saranno cotte, schiacciatele con uno schiaccia patate direttamente in una pentola. Accendete il fuoco al minimo e unite la panna vegetale. Mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiustate di sale, una spolverata di noce moscata (se vi piace) e il gioco è fatto!
Fatene in quantità, mi raccomando e invitatemi a mangiare il vostro purée! :-)





martedì 5 maggio 2015

BEDDRA MILANCIANA

Oggi vi parlo di melanzane.
Io con le melanzane ho uno strano rapporto. Anni fa ne mangiai un po' troppe una sera e per anni non riuscii più a consumarne con sommo dispiacere di mia madre che da brava siciliana fa una parmigiana da capogiro.
Grazie al cielo ho superato il trauma nel tempo ed ora sono qui a proporvi un piatto estivo facile e soprattutto gustoso :-)
Come sapete esistono diverse varietà di melanzane ed è importante scegliere quella giusta per la preparazione che volete fare. Per questo piatto ho utilizzato la qualità "ovale nera".
Una curiosità: lo sapevate che questo ortaggio è originario dell'India? Pare che fino al sedicesimo secolo fosse sconosciuto in Europa; è solo nel medioevo che gli arabi importarono la melanzana nel Mediterraneo.
La melanzana ha un gusto amarognolo così tradizione vuole che prima di cuocerla la si lasci riposare sotto sale per almeno un'ora. Consumarla cruda non è vietato ma il suo sapore amaro non la rende certo gradevole. Inoltre assorbe molto bene i grassi alimentari (come l'olio) ed è per questo che i piatti a base di melanzana sono davvero saporiti!
Quando arriva la melanzana sulle nostre tavole significa che l'estate è alle porte perché ha bisogno di un clima non troppo freddo per essere coltivata. 
Vi presento il piatto di oggi




Per preparalo è semplicissimo.
Per prima cosa tagliate la melanzana a fette non troppo spesse e disponetele su un piatto di portata grande che appoggerete nel lavandino (ricordate che le melanzane perderanno acqua). Su ogni strato di melanzane, spolverate del sale grosso. Quando avete tagliato tutte le fette di cui avete bisogno, coprite con un piatto e metteteci sopra un peso (ad esempio una pentola piena di acqua).
Lasciate riposare per almeno un'ora.
Passato questo tempo, strizzate un pochino le melanzane e passatele nella farina di ceci. Scaldate abbondante olio e cuocetele su entrambi i lati.
Come accompagnamento, ho scelto una crema di carote piccante. Brasate le carote con olio d'oliva e una volta cotte frullatele con succo di limone, sale, olio di semi, olio di oliva e peperoncino.
Un piatto semplice ma di grande gusto: provare per credere!



venerdì 24 aprile 2015

SAPORE DI PANE

"La vista e il profumo di un pane appena cotto ha un fascino romantico che trascende qualsiasi altra riuscita culinaria" - Elisabeth Luard

Inizia così questo post, con una citazione.
Fare il pane in casa è affascinante, non c'è alcun dubbio. Lo è ancora di più se ad impastare e dare vita sono le nostre mani. Certo, l'impastatrice è una manna dal cielo ma sentire come la pasta cambia forma e consistenza sperimentandolo direttamente è un'esperienza unica.
Sto parlando del pane con il lievito madre, ovviamente. Quello è un pane autentico, influenzato da chi siamo, dall'ambiente intorno, dal cielo, dall'acqua, dall'aria, dal freddo, dal caldo....Tutti gli elementi e le loro energie parteciperanno al successo.
L'anno scorso ho provato a fare il pane con la pasta madre ma dopo pochi tentativi, il fallimento. Non capivo come mai! In fondo, pensavo, il lievito è lievito, la farina è farina. Mille ricerche, mille teorie, mille consigli su "fai così e fai cosà". Solo oggi ho capito davvero.
Sono io ad influenzare il lievito ma ancora prima di me, chi lo ha curato, chi lo ha fatto crescere per farlo diventare forte. Quello è il segreto numero 1.
Poi viene il desiderio di fare il pane, un pane ancestrale che è condizionato da tanti fattori e noi dobbiamo arrenderci ad esso che, nell'era della digitalizzazione dove possiamo ottenere tutto con un click, è difficile da accettare.
Si ritorna alle origini.
Mia nonna aveva il crescente, io il lievito madre. Ma sempre di questo si parla. Se ancora oggi questa tradizione viene portata avanti da tantissime persone, significa che è nostro dovere tramandarla ai posteri, senza riserve.
E' romantico, è decisamente romantico. Credo che sia la cosa più romantica dell'arte in cucina.
Ammiro chi lo ha capito prima di me ma...come dico sempre: "Ogni cosa arriva quando siamo pronti per riceverla". Ora io sono pronta. Sento questa spinta a dedicarmi alla pasta madre, sento questo desiderio di impastare, attendere, osservare, annusare, provare, impastare di nuovo, dare forma, infornare, attendere ancora e poi...poi arriva quel profumo meraviglioso, inconfondibile. Il profumo di pane che ti abbraccia e scalda il cuore. Chi mi conosce lo sa: il profumo del pane è il mio preferito in assoluto. Non esiste altro.

Ho ricevuto una pallina di pasta madre domenica, durante la lezione alla Joia Academy. Una lezione meravigliosa tenuta da Fabrizio Marino, uno degli chef del Joia.
Con estrema calma e attenzione ci ha spiegato come fare il pane, della sua passione per questa cosa, della sua dedizione e ricerca. Ha trasmesso a parole e con un linguaggio non verbale perfetto la sua soddisfazione.
Conoscendo l'ultima mia esperienza non ci speravo molto, di riuscire a fare del pane decente, dico. Mi sono dovuta ricredere. Ecco, c'è ancora molto lavoro da fare ma non sono una che si arrende facilmente!
Una volta avuta la pasta madre, inizia un rapporto intimo che va coltivato nel tempo. Come tutti i rapporti, solo se alimentato potrà crescere forte e sano.
"Il benessere di una pianta si vede dalle sue radici". Se le radici sono forti, allora saranno il nostro amore e la nostra dedizione a fare crescere la nostra pianta.
La metafora della vita.
Non esiste un pane standard: "il pane è pane". Ogni pane va bene, ogni farina va bene, ogni forma va bene.
L'altra sera ho fatto il pane con la mia nuova "pasta madre". La cosa buffa è che con lo stesso impasto ho fatto due "pagnotte" dalle forme diverse e il loro sapore è leggermente diverso. Eppure è esattamente lo stesso impasto! Com'è possibile?
Questo mi ha fatto capire come ogni minima variazione può alterare il gusto, la consistenza. Ma siamo noi a deciderlo, siamo noi che scegliamo. Siamo noi che con le nostre mani diamo vita, forma e consistenza al pane.
Ieri ho pubblicato sulla mia pagina FB la foto del mio primo pane, sfornato con amore ed eccola qui:




Una grande soddisfazione!
Esistono gli spacciatori di lievito madre in rete ma, se volete il mio modesto parere, trovate qualcuno a cui chiederla, qualcuno che conoscete bene, perché l'energia di chi la dona è fondamentale!
Ora vado a rinfrescare il mio panetto :-)
Sapore di cose perdute...



martedì 21 aprile 2015

CIOCCO-CAKES AL PROFUMO DI BIRRA

Il cioccolato! Questo fantastico alimento è derivato dai semi dell'albero del cacao. Io adoro quello fondente: da veri intenditori. Con il peperoncino, scorza di arancia, mandorle...o in purezza è sempre buono. Ammetto di non essere mai stata una grande fan del cioccolato ma ultimamente lo sto apprezzando molto.
Recentemente ho letto di uno studio in cui è emerso che il consumo di 42gr di cioccolato fondente all'81%, in persone sotto un regime dietetico povero di carboidrati, aumenta del 10% gli effetti dimagranti della dieta rispetto ad una dieta priva di questo alimento.
Che dire: notizia super per tutti gli amanti del cioccolato ;-)
Diciamocelo: già essere a dieta è duro, un po' di dolcezza può solo aiutare a sentirsi meglio.
Infatti alcuni studi dimostrano che l'assunzione di cioccolato stimola il rilascio delle endorfine, in grado di aumentare il buon umore. Questo è il motivo per cui molte persone ricercano il cioccolato quando si sentono un po' sotto tono. Istintivamente il nostro corpo ci porta a scegliere gli alimenti che supportano il benessere psicofisico. Per cui, non siate sempre severi con voi stessi: ogni tanto concedetevi uno sgarro!
Oggi vi propongo una ricetta sfiziosa con un ingrediente particolare: la birra.
In particolare le birre scure si accompagnano bene con il cioccolato per cui ho pensato: perché non realizzare dei mini tortini mettendo insieme questi due ingredienti.
Per questi tortini ho usato la birra del birrificio HIBU di Bernareggio: la Mood.
Eccoli qui!




INGREDIENTI per 12 tortini:

300ml birra scura
260gr zucchero di canna
165gr farina 0
165gr burro
75gr cacao amaro
200gr cioccolato fondente
1 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di lievito
2 uova bio

In una ciotola mescolate il cacao con la birra.
In un'altra ciotola lavorate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo. Incorporate poi le uova una alla volta. In un'altra terrina unite farina, bicarbonato e lievito. Unite i due composti precedentemente preparati alternandoli fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Foderate degli stampi da muffin e infornate a 180° per 25 minuti.
Buona merenda!