mercoledì 24 dicembre 2014

IL MIO PANETTONE

Quest'anno ho deciso di cimentarmi nel Panettone. Tutti pensano sia un'impresa impossibile ma come dico sempre io: nulla è impossibile se lo vuoi davvero.
Occorre tempo libero, tanta pazienza e un'impastatrice (in alternativa tanta buona energia!).
Importante nota: la ricetta prevede l'uso del lievito madre. Io invece ho usato il lievito di birra, fresco o essiccato. Come sapete non uso uova in cucina così anche la mia ricetta sarà senza uova.
Ringrazio il blog uovazuccheroefarina per le dritte sulla preparazione, mio fratello e Gabriela per avermi prestato l'impastatrice (sarà il mio prossimo acquisto...sicuro!) e gli amici che sono tutti curiosi di assaggiarlo :-)




INGREDIENTI PER UN PANETTONE DA 1KG
Farina manitoba 400gr
Farina 0 120gr
Lievito di birra fresco 13gr (lievito essiccato 5gr)
Latte 150ml
Burro 90gr
Zucchero 90gr (più 30gr finali)
Sciroppo d'acero 10gr
Acqua tiepida 120ml
Sale 3gr
Essenza di vaniglia 1 cucchiaino
Buccia di 1 arancia grattuggiata
Uvetta 170gr
Frutta candita 170gr


Ore 16, preparare il Lievitino
Farina manitoba 80gr
Lievito
Acqua tiepida 40ml



Sciogliere il lievito in 40ml di acqua tiepida e aggiungete 40gr di farina. Mescolare bene e aggiungere il resto della farina. Formare una pallina e con un tarocco praticate un taglio centrale, poi mettetela a lievitare in una ciotola per 5 ore coperta da pellicola trasparente, nel forno e con la luce accesa.


Ore 21, preparare il primo impasto
Lievitino 90gr
Farina manitoba 160gr
Farina 0 100gr
Burro temperatura ambiente 70gr
Zucchero 90gr
Latte 100ml
Acqua tiepida 170ml

Sciogliere il lievitino nell'acqua tiepida nella ciotola dell'impastatrice. Mettere in funzione l'impastatrice e unire le farine all'impasto aspettando sempre che la cucchiaiata precedente sia stata assorbita prima di aggiungere l'altra. Latte, zucchero, burro tagliato a cubetti sempre poco per volta.
Pulire le pareti della ciotola da eventuali residui. Lasciar impastare per una ventina di minuti alla velocità minima. Coprite poi la ciotola con pellicola trasparente e avvolgerlo in una coperta. Lasciar lievitare tutta notte. Non aggiungete altri ingredienti!


Ore 9, preparare il secondo impasto
Primo impasto
Farina manitoba 160gr
Farina 0 20gr
Zucchero 20gr
Sciroppo d'acero 10gr
Latte 50ml
Essenza di vaniglia 1 cucchiaino
Buccia di arancia grattuggiata
Uvetta 170gr
Frutta candita 170gr

Far rinvenire l'uvetta in acqua calda e tagliare i canditi a pezzetti. Accendere l'impastatrice al minimo. Al primo impasto aggiungere sciroppo d'acero, le farine e il sale. Lavorare l'impasto finché non sarà incordato, poi aggiungere zucchero, latte, aromi sempre aspettando di far assorbire un ingrediente prima di aggiungere l'altro. Impastare per 15 minuti.



Strizzare l'uvetta e aggiungerla all'impasto, poi i canditi.
Trasferire l'impasto su una spianatoia infarinata e dare le pieghe all'impasto (guarda il VIDEO).
Ripetere l'operazione 3/4 volte e formare una palla che dovrà riposare un'ora.

Dare quindi altre 4/5 pieghe, formare una palla e metterla in uno stampo per panettone. L'impasto non deve superare 1/3 dell'altezza dello stampo.



Mettere lo stampo a lievitare in forno con la luce accesa e un pentolino di acqua bollente. L'impasto dovrà raggiungere quasi il bordo.


Ore 15, cottura del panettone
Burro 30gr

Togliere il panettone dal forno e lasciar riposare mezz'ora fino a quando si formerà una pellicola in superficie. Con un coltellino praticare un taglio a croce sulla superficie e mettere al centro il burro tagliato a cubetti. Infornare il panettone a 190° con forno statico. Dopo 7 minuti aprire il forno, far fuoriuscire il vapore e abbassare la temperatura a 180°. Cuocere per 30 minuti. Se dovesse colorire troppo proteggete con carta stagnola.

Togliere il panettone dal forno e farlo riposare un giorno intero capovolto in un ciotola. La parte superiore deve essere leggermente sospesa.



Conservarlo in un sacchetto di plastica per alimenti ben chiuso.
Buon Natale!



martedì 23 dicembre 2014

SEITAN AL TONNO FELICE

Manca pochissimo al 25 dicembre!
Se non sapete ancora cosa fare come seconda portata, vi do' una dritta vegana buonissima che stupirà i vostri ospiti. Anche i più scettici dovranno ricredersi: seitan "tonnato", ma questa volta il tonno è felice :-)
Versione vegana del "vitello tonnato". Ricetta non violenta, gustosa e che fa bene all'anima.




INGREDIENTI per 2 persone:
Seitan 200gr
Ceci lessati 250gr
Yogurt di soya bianco 125gr
Capperi 4 cucchiaini
Tahina 1/2 cucchiaio
Senape 1/2 cucchiaino
Succo di mezzo limone
Aceto di mele 1 cucchiaino
Asafetida 1/2 cucchiaino
Olio di oliva

Tagliare le fettine di seitan in modo sottile e farle saltare in padella con poco olio facendole dorare da entrambi i lati. Lasciar raffreddare.
A parte frullate tutti gli altri ingredienti fino ad ottenere una crema morbida ed omogenea.
Una volta che il seitan si sarà raffreddato, disporre le fettine su un piatto di portata e coprire con la crema.
Far riposare in frigorifero per almeno un paio d'ore prima di servire il piatto.
Buon appetito!



domenica 21 dicembre 2014

RISOTTO ZOLA E ROSMARINO

Invece che la solita lasagna, per questo Natale vi propongo un classico dal sapore particolare: risotto zola e rosmarino.
Il gorgonzola è un prodotto DOP della Lombardia. Le zone di produzione sono Milano, Como, Pavia e Novara. Quest'ultima è ad oggi la maggior produttrice di questo formaggio erborinato.
Il gorgonzola prende il nome dall'omonima cittadina da cui provengono gli "inventori". Non si conosce con esattezza la storia di questo formaggio; i primi cenni storici risalgono al XV secolo nella città di Gorgonzola, in provincia di Milano.
Nel 1996 avvenne il riconoscimento e conseguente registrazione nella lista dei DOP da parte della Comunità Europea con Reg. Cee n° 1107/96.

Torniamo al mio risotto.
Scegliamo con cura le nostre materie prime. Il gorgonzola che ho usato proviene dall'azienda agricola Mapelli di Cambiago (MI). Super buono! Ho usato lo zola dolce, non piccante. Quest'ultimo è da gustare con un crostino imburrato (mi è stato fatto provare anni fa e non ho più smesso!). Eh già...mi spiace per i poco amanti del burro ma questa è una prelibatezza. I peccati di gola, nella mia cucina, sono ammessi.
Il rosmarino è quello del mio balcone.
Il riso, invece proviene da Cascina Nibai di Cernusco sul Naviglio (MI).
Vi ricordate il post sull'ultimo evento della "Terra è servita"? Tutti i partecipanti hanno avuto un gadget d'eccezione offerto dal progetto Hungry for Rights: una shopping bag con prodotti provenienti da Cascina Nibai. Il riso che ho usato è proprio quello: Carnaroli. Ottimo per risotti.
Prendete però nota di quanto sto per dirvi: come insegna l'Oste Andrea dell'Antica Trattoria Morivione di Milano, il risotto si può preparare minimo per 4 persone, anche per 6 o per 8. Ma non per troppi, altrimenti non si otterrà un risotto d'eccezione. Quindi calcolate il numero dei vostri invitati :-)
Vi presento il mio risotto!




In questa stagione, il brodo vegetale potete prepararlo con una cipolla, una costa di sedano, una carota, una patata, 2 foglie di alloro, un ciuffo di prezzemolo, sale e pepe. Ovviamente in base alla quantità di riso preparerete il brodo. Ad esempio, per 350gr di riso, preparate 1lt di brodo, circa.

INGREDIENTI per 4 persone:
Riso 350gr
Gorgonzola 200gr
Qualche ramo di rosmarino
Burro una noce
Scalogno 1
Bicchiere di vino bianco secco 1
Brodo vegetale
Sale e pepe

Fate rosolare lo scalogno tagliato finemente con il burro. Tostare il riso finché i chicchi non diventano trasparenti e sfumate con il vino.
Aggiungere un mestolo di brodo e aspettate che questo si sia assorbito prima di aggiungerne altro. Procedete in questo modo per circa 20 minuti.
Nel frattempo tagliate il gorgonzola a pezzetti piccoli e tritate il rosmarino finemente.
Quando il riso risulterà cotto, aggiungete il gorgonzola e il rosmarino. Assaggiate il riso e aggiustatelo di sale e pepe. Consiglio di aggiungere il sale alla fine, se necessario, in quanto il brodo sarà già saporito.
Amalgamate bene, spegnete il fuoco e coprite con un canovaccio pulito. Lasciar mantecare per qualche minuto prima di servire.
Fatemi sapere se vi piace :-)



sabato 20 dicembre 2014

MUFFIN SALATI CON PISELLI E CAPRINO

Il Natale si avvicina!
Da oggi e per i prossimi giorni vi darò dei consigli su come rendere la vostra tavola un po' veggie.
I muffin salati sono uno sfizioso finger food, veloci da preparare, ideali come antipasto ma soprattutto...gustosissimi.
Potete anche personalizzare il vostro impasto con ingredienti che più vi piacciono così da rendere il vostro pranzo ad hoc per voi.
I miei muffin salati sono con piselli e caprino.




INGREDIENTI per 6 muffin
Farina 100gr
Piselli 100gr
Caprino 40gr
Parmigiano 40gr
Latte 50ml
Olio di semi 50ml
Prezzemolo q.b.
Lievito in polvere 5gr
Asafetida 1/4 di cucchiaino
Curcuma 1/4 di cucchiaino
Pepe e sale q.b.

Cucinate i piselli in padella con poco olio di oliva. L'importante è che siano cotti ma croccanti.
A parte unite ricotta e olio di semi, aggiungete farina, lievito e latte. Mescolate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. A questo punto unite il parmigiano, i piselli, il prezzemolo ed infine le spezie. Aggiustate di sale e pepe.
Foderate degli stampi per muffin con carta forno e dividete il composto equamente.
Infornate a 180° per 30 minuti circa o fino a quando i muffin si coloriranno.
Serviteli tiepidi con un'insalatina di stagione.
Da leccarsi i baffi!
Buon appetito :-)




lunedì 15 dicembre 2014

L'AGRICOLTORE BIOLOGICO COME SCELTA DI VITA




Ieri sera si è concluso il ciclo di incontri de LA TERRA E' SERVITA: mangia come parli.
Giuseppe Scarabelli, proprietario dell'azienda agricola IL GELSO di Mezzago (MB) ha raccontato la sua scelta di vita.

L'intervento è stato introdotto da Marco Villa, presidente del GAS Agrate, che ha raccontato l'esperienza del gruppo di acquisto di Agrate. Un progetto in espansione che attira sempre più persone, consapevoli di acquistare prodotti di alta qualità, a filiera corta e da produttori scelti. Chiunque fosse interessato ad entrare a far parte del GAS Agrate mi contatti: sarò ben felice di dare tutte le informazioni, facendo io parte del gruppo stesso.



Era il 1994 quando Giuseppe Scarabelli decise di abbandonare il suo lavoro da informatico per inseguire il sogno di diventare agricoltore biologico. Erano anni in cui non si era mai sentito parlare di questo concetto e la sua missione fu proprio quella di educare le persone ad una nuova agricoltura. Non cedette mai. Andava nei mercati tradizionali con il suo banchetto e spendeva tempo ed energie per raccontare ai clienti cosa significasse "biologico" e soprattutto il perché di questa scelta.
Lavora la terra ogni giorno, con amore e dedizione, regalandoci prodotti di ottima qualità.
Una storia affascinante, emozionante che regala un messaggio importante a tutti noi: inseguiamo i sogni con costanza e determinazione perché esse ci condurranno a grandi risultati.




Il progetto Hungry for Rights ha sponsorizzato l'evento regalando a tutti i presenti con un gadget d'eccezione: una shopping bag contenente prodotti provenienti da Cascina Nibai (Cernusco sul Naviglio). Un bel regalo di Natale!
E' intervenuta Laura Colombo di Manitese (promotrice del progetto in Italia). Ha spiegato che tutti i progetti hanno un visibility budget che solitamente viene utilizzato per la produzione di volantini, materiale pubblicitario, chiavette usb... In questo caso, data la natura del progetto, si è preferito scegliere un gadget in linea con il messaggio che si vuole dare. Ritorno alla terra acquistando presso i produttori locali i beni di consumo. In questo modo possiamo aiutare l'economia locale sempre più schiacciata dal peso della grande distribuzione e nutrirci in modo consapevole.




Ringrazio i protagonisti degli scorsi incontri: Paolo Agrati, Silvano Spleen e Chiara Di Adamo.
Grazie al progetto Hungry for Rights per i contributi, al Sulé per aver accettato la mia proposta culturale, a Giuseppe Scarabelli, Marco Villa e Laura Colombo per essere intervenuti e a tutte le persone che hanno partecipato alle serate.
Ci vediamo ai prossimi incontri!

venerdì 12 dicembre 2014

IL SEGRETO DELLA FOCACCIA DI RECCO

Questa sera vi racconto la storia di un incontro.
E' passato ormai tanto tempo da quando conobbi Erina, una persona da cui imparare molto e da un passato interessante.

Dopo aver vissuto per molti anni a Sestri Levante, si trasferì a Monza dove aprì la prima Focacceria. Ancora la Focaccia di Recco non aveva fatto capolino "al nord" e lei decise di sfidare i monzesi con una prelibatezza da capogiro.
Chi di voi non conosce la Focaccia di Recco? Spero l'abbiate provata tutti almeno una volta nella vita. Se così non fosse correte ai ripari!
Dicevo...aprì la prima Focacceria. Erano i primi anni '70 e lei decise di intraprendere da sola, con le sue sole forze, un'attività che non lasciò indifferenti i monzesi. Mi raccontò che appena aprì, iniziarono i controlli delle forze dell'ordine increduli che una donna da sola potesse lavorare di notte per sfornare pane, pizze e focacce. Lavorò sodo ma ottenne i risultati tanto attesi. Sua figlia, all'epoca bambina e oggi una donna imprenditrice, di giorno lavorava con la madre in negozio. Erano tempi duri, bisognava ottimizzare le proprie risorse.
L'attività crebbe ed Erina riuscì ad ingrandirsi e ad assumere collaboratori.
La sua Focacceria divenne famosa in tutta Monza!

Oggi Erina è in pensione ma rimane una donna energica, simpaticissima e con la quale mi sono subito trovata in sintonia.
Fu così che un giorno mi disse:"T'insegnerò il segreto della Focaccia di Recco ma devi promettermi di non rivelarlo a nessuno! Un giorno potrà essere la tua fortuna, così com'è stato per me".
Io feci la promessa e il giorno arrivò.
Ci trovammo a casa della figlia, perché Erina le prepara la Focaccia di Recco tutte le settimane! Che invidia...
E' partita da quali ingredienti usare, qualità e marche. Poi abbiamo impastato, steso, mi ha svelato segreti e trucchetti. Ci sono state chiacchiere, risate, racconti, sorrisi e parole che hanno fatto da contorno ad un'esperienza meravigliosa, almeno per me ;-)
Ovviamente non posso svelarvi la ricetta. La custodisco dentro di me gelosamente perché quando un cuoco svela il suo segreto non è permesso rivelarlo.

Mi permetto una piccola riflessione.
A volte le persone chiedono le ricette con leggerezza, senza comprendere il peso di questa richiesta. E' come se una parte di me venisse regalata ad un'altra persona; non si può dare per scontato che questo regalo si voglia fare.
Erina ha voluto farmi un dono di grande valore per lei ed io lo tratterò come tale :-)

Ecco il frutto della nostra collaborazione





BUONISSIMA!!
Sono molto fiera del risultato e non vedo l'ora di rifarla per fare un tuffo in Liguria.
Gli anni passati ho visitato questa regione più volte e sono anche stata a Recco per testare la vera focaccia. Il tigullio e quindi il Levante hanno fatto da sfondo a una parte importante della mia vita e conservo dei ricordi meravigliosi.

Vi lascio con un brano simbolico.
Ciò che accomuna Erina e me è la caparbietà di non arrendersi e di vivere tutte le opportunità che questa meravigliosa vita ci dà, "come il sole all'improvviso".




venerdì 5 dicembre 2014

CROSTATINA MON AMOUR

Io vado matta per la crostata. Ricordo ancora quando da ragazzina dicevo di non voler imparare a farla perché poi me la sarei mangiata tutta! Beh...ora la so fare: traete le vostre conclusioni ;-)
Come tutti gli altri dolci, anche la mia crostata è senza uova cosa che incuriosisce molto le persone che la mangiamo perché, credetemi, non ve ne accorgereste. Ci sono differenti modi per fare dolci senza uova, basta sperimentare. Quindi, divertitevi anche voi come faccio io!
Vi presento le mie crostatine


































L'impasto è semplicissimo: farina 0, zucchero, burro e del latte per amalgamare gli ingredienti. Se vi piace aggiungete anche la scorza di limone non trattato. Io lo aggiungo sempre.
Avvolgete l'impasto nella pellicola e lasciate riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Poi, con il mattarello, stendete l'impasto e adagiatelo su una tortiera. Bucherellatelo con i rebbi di una forchetta e copritelo con uno strato abbondante di marmellata. Infornate a 180° per circa 30 minuti o fino a quando la marmellata si scurirà e il forno emanerà un profumino così delizioso...yummy!

Provate a farla e fatemi sapere.

Aretha Franklin vi accompagnerà nella preparazione della vostra crostata! :-)




lunedì 1 dicembre 2014

POLPETTINE DI LENTICCHIE VEGAN

Facciamo una premessa: io non sono amante delle polpette per cui questa potrebbe essere la prima e ultima ricetta! Comunque, le ho preparate per un'amica e pare siano piaciute ;-)




INGREDIENTI per circa 15-20 polpette (dipende dalla grandezza)
200gr lenticchie piccole
1 carota
1 patata
pangrattato a volontà
farina di mais
3 cucchiai di sesamo
asafetida, paprika dolce, cumino
sale, pepe
olio evo

Per prima cosa cuocete le lenticchie in acqua bollente salata. Se usate le lenticchie piccole bastano 20/30 minuti (non devono rinvenire in acqua). A parte bollite carota e patata.
Quando questi ingredienti sono pronti metteteli in un frullatore insieme a 2/3 cucchiai di pangrattato, le spezie e l'olio. Aggiustate di sale e pepe. Otterrete un composto omogeneo. Trasferitelo in un recipiente abbastanza capace e aggiungete pangrattato se non è sufficientemente asciutto. Unite i semi di sesamo e mescolate.
Ora tutto è pronto per iniziare a formare le polpette!
Formate delle palline e passatele nella farina di mais.
Come cuocerle? A voi la scelta: fritte o al forno.
Servitele calde accompagnandole con un'insalatina colorata.
Buon appetito!