venerdì 24 aprile 2015

SAPORE DI PANE

"La vista e il profumo di un pane appena cotto ha un fascino romantico che trascende qualsiasi altra riuscita culinaria" - Elisabeth Luard

Inizia così questo post, con una citazione.
Fare il pane in casa è affascinante, non c'è alcun dubbio. Lo è ancora di più se ad impastare e dare vita sono le nostre mani. Certo, l'impastatrice è una manna dal cielo ma sentire come la pasta cambia forma e consistenza sperimentandolo direttamente è un'esperienza unica.
Sto parlando del pane con il lievito madre, ovviamente. Quello è un pane autentico, influenzato da chi siamo, dall'ambiente intorno, dal cielo, dall'acqua, dall'aria, dal freddo, dal caldo....Tutti gli elementi e le loro energie parteciperanno al successo.
L'anno scorso ho provato a fare il pane con la pasta madre ma dopo pochi tentativi, il fallimento. Non capivo come mai! In fondo, pensavo, il lievito è lievito, la farina è farina. Mille ricerche, mille teorie, mille consigli su "fai così e fai cosà". Solo oggi ho capito davvero.
Sono io ad influenzare il lievito ma ancora prima di me, chi lo ha curato, chi lo ha fatto crescere per farlo diventare forte. Quello è il segreto numero 1.
Poi viene il desiderio di fare il pane, un pane ancestrale che è condizionato da tanti fattori e noi dobbiamo arrenderci ad esso che, nell'era della digitalizzazione dove possiamo ottenere tutto con un click, è difficile da accettare.
Si ritorna alle origini.
Mia nonna aveva il crescente, io il lievito madre. Ma sempre di questo si parla. Se ancora oggi questa tradizione viene portata avanti da tantissime persone, significa che è nostro dovere tramandarla ai posteri, senza riserve.
E' romantico, è decisamente romantico. Credo che sia la cosa più romantica dell'arte in cucina.
Ammiro chi lo ha capito prima di me ma...come dico sempre: "Ogni cosa arriva quando siamo pronti per riceverla". Ora io sono pronta. Sento questa spinta a dedicarmi alla pasta madre, sento questo desiderio di impastare, attendere, osservare, annusare, provare, impastare di nuovo, dare forma, infornare, attendere ancora e poi...poi arriva quel profumo meraviglioso, inconfondibile. Il profumo di pane che ti abbraccia e scalda il cuore. Chi mi conosce lo sa: il profumo del pane è il mio preferito in assoluto. Non esiste altro.

Ho ricevuto una pallina di pasta madre domenica, durante la lezione alla Joia Academy. Una lezione meravigliosa tenuta da Fabrizio Marino, uno degli chef del Joia.
Con estrema calma e attenzione ci ha spiegato come fare il pane, della sua passione per questa cosa, della sua dedizione e ricerca. Ha trasmesso a parole e con un linguaggio non verbale perfetto la sua soddisfazione.
Conoscendo l'ultima mia esperienza non ci speravo molto, di riuscire a fare del pane decente, dico. Mi sono dovuta ricredere. Ecco, c'è ancora molto lavoro da fare ma non sono una che si arrende facilmente!
Una volta avuta la pasta madre, inizia un rapporto intimo che va coltivato nel tempo. Come tutti i rapporti, solo se alimentato potrà crescere forte e sano.
"Il benessere di una pianta si vede dalle sue radici". Se le radici sono forti, allora saranno il nostro amore e la nostra dedizione a fare crescere la nostra pianta.
La metafora della vita.
Non esiste un pane standard: "il pane è pane". Ogni pane va bene, ogni farina va bene, ogni forma va bene.
L'altra sera ho fatto il pane con la mia nuova "pasta madre". La cosa buffa è che con lo stesso impasto ho fatto due "pagnotte" dalle forme diverse e il loro sapore è leggermente diverso. Eppure è esattamente lo stesso impasto! Com'è possibile?
Questo mi ha fatto capire come ogni minima variazione può alterare il gusto, la consistenza. Ma siamo noi a deciderlo, siamo noi che scegliamo. Siamo noi che con le nostre mani diamo vita, forma e consistenza al pane.
Ieri ho pubblicato sulla mia pagina FB la foto del mio primo pane, sfornato con amore ed eccola qui:




Una grande soddisfazione!
Esistono gli spacciatori di lievito madre in rete ma, se volete il mio modesto parere, trovate qualcuno a cui chiederla, qualcuno che conoscete bene, perché l'energia di chi la dona è fondamentale!
Ora vado a rinfrescare il mio panetto :-)
Sapore di cose perdute...



martedì 21 aprile 2015

CIOCCO-CAKES AL PROFUMO DI BIRRA

Il cioccolato! Questo fantastico alimento è derivato dai semi dell'albero del cacao. Io adoro quello fondente: da veri intenditori. Con il peperoncino, scorza di arancia, mandorle...o in purezza è sempre buono. Ammetto di non essere mai stata una grande fan del cioccolato ma ultimamente lo sto apprezzando molto.
Recentemente ho letto di uno studio in cui è emerso che il consumo di 42gr di cioccolato fondente all'81%, in persone sotto un regime dietetico povero di carboidrati, aumenta del 10% gli effetti dimagranti della dieta rispetto ad una dieta priva di questo alimento.
Che dire: notizia super per tutti gli amanti del cioccolato ;-)
Diciamocelo: già essere a dieta è duro, un po' di dolcezza può solo aiutare a sentirsi meglio.
Infatti alcuni studi dimostrano che l'assunzione di cioccolato stimola il rilascio delle endorfine, in grado di aumentare il buon umore. Questo è il motivo per cui molte persone ricercano il cioccolato quando si sentono un po' sotto tono. Istintivamente il nostro corpo ci porta a scegliere gli alimenti che supportano il benessere psicofisico. Per cui, non siate sempre severi con voi stessi: ogni tanto concedetevi uno sgarro!
Oggi vi propongo una ricetta sfiziosa con un ingrediente particolare: la birra.
In particolare le birre scure si accompagnano bene con il cioccolato per cui ho pensato: perché non realizzare dei mini tortini mettendo insieme questi due ingredienti.
Per questi tortini ho usato la birra del birrificio HIBU di Bernareggio: la Mood.
Eccoli qui!




INGREDIENTI per 12 tortini:

300ml birra scura
260gr zucchero di canna
165gr farina 0
165gr burro
75gr cacao amaro
200gr cioccolato fondente
1 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di lievito
2 uova bio

In una ciotola mescolate il cacao con la birra.
In un'altra ciotola lavorate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo. Incorporate poi le uova una alla volta. In un'altra terrina unite farina, bicarbonato e lievito. Unite i due composti precedentemente preparati alternandoli fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Foderate degli stampi da muffin e infornate a 180° per 25 minuti.
Buona merenda!

 








giovedì 9 aprile 2015

SEITAN AL PEPE VERDE E SOIA

Spesso mi chiedono cosa sia il seitan e come cucinarlo.
Partiamo dalla base!
Il seitan è il glutine di frumento estratto. E' originario del Giappone. 
Si ottiene impastando farina e acqua. Dopo aver fatto riposare il composto a temperatura ambiente per 8 ore, bisogna lavorarlo sotto un getto di acqua corrente per separare l'amido (l'acqua si colorerà di bianco), fino a quando si otterrà una massa glutinosa che ha la consistenza di una spugna. Quello è il seitan. 
Ha un apporto proteico molto elevato (18%) e contiene pochi grassi. Ha un apporto di calorie paragonabili a quelle della carne, senza però i grassi saturi e colesterolo. Importante non abusarne, comunque, per l'alta presenza di glutine.
Ci sono diversi modi per cucinarlo. 
Quello che vi propongo oggi è molto goloso, per tutti quelli scettici che pensano che il seitan non sia buono ;-)


 

INGREDIENTI per 4 persone:
250gr seitan
Panna di soia
Pepe verde
Olio di oliva

Prendete il seitan e tagliatene 8 fettine sottili che scotterete in padella con un filo di olio. Dorate entrambi i lati.
Mettete da parte il seitan. Nella stessa padella unite il pepe verde alla panna di soia. Scaldate senza bollire e unite le fettine di seitan. Amalgamate bene e servite caldo!
Una sorpresa per i vostri ospiti: garantito!!

Come contorno sonoro, ci abbino Cat Stevens: Peace Train. Niente male! 



martedì 7 aprile 2015

ZUPPA DI DAL CON CARAMELLA DI TOFU

Siamo ufficialmente in primavera ma ancora di sera fa freschetto, così vi suggerisco una zuppa supergustosa e proteica!
L'ingrediente da me scelto è il dal, nome della lenticchia indiana ed è reperibile nei negozi di alimentari etnici. Quella da me usata si chiama Chana Dal, di colore giallo. E' un piatto giornaliero nella cultura indiana e si serve con il riso basmati. Questa volta ho fatto uno strappo alla regola e ho deciso di servire questa zuppa con una caramella di tofu. Yummy!
Il tofu è il formaggio di soia. Si ottiene facendo cagliare il latte di soia con un procedimento complesso e lungo. Magari un giorno vi spiegherò come farlo. Ovviamente farlo in casa ha il vantaggio di essere più genuino ma se decidete di acquistarlo, accertatevi che sia bio: la qualità prima di tutto.
Ecco qui il piatto di oggi!




INGREDIENTI:
1 tazza di dal
3 tazze o più di acqua
latte di cocco
spezie: cumino, semi di finocchio, chiodi di garofano, foglie di curry, curcuma, asafetida, paprika, coriandolo
tofu
semi di sesamo
olio di oliva, di semi e di sesamo
succo d'agave

Cuocere il dal in acqua bollente finché non sarà cotto. Spegnete il fuoco e frullate con un frullatore ad immersione. A parte preparate un masala scaldando dell'olio di oliva e facendo tostare le spezie: prima i semi e poi le polveri. Incorporate il masala alla zuppa, del latte di cocco e rimettete sul fuoco fino ad ottenere la densità desiderata. Aggiustate di sale alla fine.
Prendete un panetto di tofu, tagliatelo in due e friggetelo con dell'olio di semi e sesamo fino a farlo diventare croccante. Toglietelo dal fuoco e mettetelo da parte. Nella stessa padella mettete il succo di agave, 2 cucchiai, scaldatelo e fate saltare le fette di tofu. Spolverate con il sesamo e infilate un bastoncino.
Servite il piatto caldo e...gustatevelo!




mercoledì 1 aprile 2015

BARCHETTE DI CIPOLLE GALLEGGIANTI

Cipolle:  appartiene alla famiglia delle Liliacee, viene coltivata in ogni parte del mondo e rappresenta uno degli aromi più utilizzati nelle cucine di tutto il mondo. Io non ne faccio molto uso ma ho voluto sperimentare questa ricetta sfiziosa. La primavera è il periodo giusto per la sua raccolta così...quale periodo migliore per proporla? 
Ne esistono diverse varietà, quello che ho usato io è la cipolla bianca.




Innanzitutto prendete una cipolla bianca grande e cuocetela al vapore. Una volta cotta, dividetela a metà, scavatela lasciando solo gli ultimi due strati più esterni e mettetela da parte. Attenzione a coprire il foro che si sarà formato alla base. Tagliate la cipolla rimasta a julienne.
In una padella mettete dell'olio di oliva, unite metà della cipolla a julienne, carote e sedano a cubetti e brasate per 10 minuti circa. Le verdure devono rimanere croccanti. A fine cottura aggiustate di sale e pepe, aggiungete il prezzemolo tritato.
Ora riempite le barchette con il composto ottenuto e cospargetele con del parmigiano. Nella variante vegana, usate il pangrattato. Infornate a 180° per 20 minuti circa o finché la superficie non si sarà dorata.
Mentre le barchette cuociono in forno, occupatevi della besciamella alle cipolle. Per fare la besciamella occorrono latte, farina e burro. La proporzione è: per 500ml di latte dosate 40gr di burro e 40gr di farina. Potete anche fare la versione vegana sostituendo il burro con olio di semi e utilizzando latte di soia. Buonissima!
Una volta pronta, aggiustate di sale, pepe e noce moscata a piacere.
Unite le cipolle che avete messo da parte alla besciamella e amalgamate. Ora frullate con un frullatore ad immersione e fate addensare a fuoco lento.

E' il momento di impiattare: fate un fondo con la besciamella, adagiatevi le barchette di cipolle gratinate e servite caldo!
Vedrete, questo semplice piatto sarà un successone :-)

Immaginate le barchette galleggiare in un dolce mare accompagnate da questo brano e...buon appetito!