mercoledì 25 marzo 2015

RAGU' VEGETALE

"Ragù ragù, mi piaci tu!"
Vi starete chiedendo quale versione ho in serbo per voi, vero? Beh, ovviamente veggie! :-)
Senza soya o seitan, molto più semplice e veloce da preparare, soprattutto quando gli ospiti arrivano all'ultimo minuto e non si sa cosa preparare.
Pochi ingredienti: pomodoro, carote, sedano, cipolla, vino rosso e salsa tamari, la magia che dona a questo piatto un tocco speciale.
La salsa tamari è una salsa di soya giapponese che non contiene glutine. Ha un sapore più forte rispetto alla altre varietà di shoyu.

Come preparalo? Ora ve lo svelo





Partiamo dalle verdure. Carote e sedano sono da tagliare alla matignon, ovvero cubotti di 2cm di spessore. La forma è importante, sia per un aspetto estetico che per donare consistenze diverse al piatto. Per la cipolla, tagliatela a julienne, per la lunghezza.
In una pentola a fondo spesso mettiamo olio di oliva e verdure. Facciamo soffriggere e insaporire per un paio di minuti, prima di sfumare con del vino rosso e salsa tamari. Tutto a fuoco medio. A questo punto unite il pomodoro, abbassate la fiamma e lasciate cuocere per una ventina di minuti. Io uso i pelati (frullateli prima di aggiungerli), non la passata.
Verso fine cottura aggiustate di sale e pepe.
Nel frattempo cuocete le tagliatelle e una volta pronte conditele con il ragù vegetale.
Una spolverata di parmigiano, se lo gradite, e il piatto è pronto!
Ve lo avevo detto che era facile e veloce.

Ai miei ospiti è piaciuta molto...fatemi sapere se anche i vostri hanno gradito ;-)
Da servire assolutamente con questa colonna sonora!!



mercoledì 18 marzo 2015

COUS COUS CON PESTO DI AVOCADO

Parliamo di avocado. Chi di voi lo usa in cucina? A me piace molto così mi diverto ad unirlo ai più svariati ingredienti.
L'avocado è originario di una zona geografica molto vasta. Dalle montagne del Messico, attraverso il Guatemala fino alle coste dell'Oceano Pacifico nell'America centrale. E' un alimento ricco di beta-carotene e potassio, molto più che nelle banane.
Ad oggi viene coltivato anche in Italia, in Sicilia, cosa che ci permette di avere un prodotto nazionale. Questo permette di ridurre l'impatto ambientale sul trasporto di questo prodotto ed inoltre aiuta l'economia nazionale e locale oltre che avere una visibilità maggiore sui metodi di coltivazione di questo prodotto e sulla filiera. Cosa non da poco, ad oggi.
Una volta sbucciato dovete irroralo con del succo di limone per evitare che diventi nero, Va consumato maturo quindi acquistatelo qualche giorno prima di usarlo e lasciatelo fuori dal frigorifero. Oppure, come capita spesso a me per mancanza di tempo, andate dal vostro negozio di fiducia e ditegli che dovete consumarlo il giorno stesso o il giorno dopo così vi darà il frutto pronto per essere consumato.
Il sapore è abbastanza neutro per questo va accompagnato ad altro.
Veniamo a noi! Ecco il mio cous cous di oggi: una ricetta molto primaverile!





INGREDIENTI per 2 persone:
Cous cous 100gr
Avocado 1
Succo di limone 4 cucchiai
Senape 1 cucchiaino
Olio evo q.b.
Sale e pepe
Pav Bahji Masala
Brunoise di carote e sedano
Pistacchi al naturale per decorare

Iniziamo dal pesto di avocado. In una terrina fate la marinatura con il succo di limone e la senape. Pelate l'avocado, tagliatelo a pezzetti e aggiungetelo alla marinatura. Amalgamatelo bene e trasferitelo in un frullatore con olio evo e il masala. Aggiustate di sale e pepe e frullate il tutto.
Prendete una carota e un gambo di sedano e tagliateli a brunoise, poi aggiungeteli al pesto di avocado.
Cuocete il cous cous e una volta pronto unitelo al pesto di avocado. 
Decorate con qualche pistacchio al naturale. Servite tiepido o a temperatura ambiente.
Ideale anche come piatto unico per i vostri pic nic primaverili!
Io adoro i pic nic, al sole e in mezzo ai prati...per cui lo porterò sicuramente alla prossima scampagnata, con il sole nel cuore e nella musica!



lunedì 16 marzo 2015

VIOLETTO IN TAVOLA

Oggi è una giornata uggiosa e come dice la mia dottoressa ayurvedica "quando fuori il cielo è grigio, dobbiamo portare i colori dentro di noi". Quindi, la missione di oggi è colorare la nostra tavola con gusto.
Quello che vi propongo è una preparazione con ingredienti di semplici e di stagione (rigorosamente) che come sapete è sempre bene utilizzare. Ultimamente in ogni piatto vedo il disegno di un fiore: sarà che sento la primavera alle porte? Il fiore in questione è di cavolfiore...viola!
Questo cavolfiore, dal colore caratteristico, è anche detto "Violetto di Sicilia" perché è caratteristico della mia amata terra. Questa variante è ricca di antiossidanti, in grado di ridurre i danni causati dai radicali liberi. Previene le infiammazioni e contrasta i processi cancerogeni. Questo ortaggio è quindi molto importante per un'alimentazione sana.
Quando sono stata in Sicilia, il mese scorso, il mercato era pieno di questo caratteristico cavolfiore. Io adoro andare al mercato, in Sicilia specialmente. Ci vado con mia madre, lei ha già tutti i suoi "spacciatori" di fiducia: mai tradirli! Quando gli dici da che famiglia provieni (li Callaruna, questo il nome della famiglia di mia madre), t'inquadrano e da lì parte un teatrino di parentado cronologico, sorrisi, racconti, "catuna" che se non li fai smettere rimani lì ore a "cuntrastari". 
Beh, c'è da dire che da quel momento il Violetto è entrato nella mia vita :-)
Vi racconto come ho preparato questo piatto.





La base è una purea di topinambur e patate. Cuocete al vapore i due tuberi e una volta cotti frullateli con olio evo, sale, pepe, noce moscata e un pizzico di cannella.
Nel frattempo preparate il pesto di porro e foglie di sedano. Tagliate entrambi a julienne, sbollentateli in acqua salata per un minuto e frullateli con olio e sale. Per addensare il pesto e dargli la consistenza desiderata aggiungete della maizena, in caso.
Infine, tagliate il Violetto mantenendo solo le cimette e cuocetele al vapore. Una volta cotte, scaldate una padella, arrostite le cimette e aggiungete un pizzico di limone e olio. L'effetto di quando aggiungerete il limone ve lo faccio scoprire da soli: effetto wow, come dico io ;-)

E' il momento di mettere insieme tutti gli ingredienti: base di purea di topinambur e patate, pesto di porri e sedano per terminare con un fiore viola. L'insieme dei sapori è delicato e gustosissimo.
Inoltre, è molto nutriente e saziante grazie al topinambur che come già abbiamo visto, dona un senso di sazietà.
Che dire, non vi resta che provare questa mia ricetta!
Una colonna sonora degna del Violetto...




lunedì 9 marzo 2015

TOPINAMBUR TRA SPEZIE E PREZZEMOLO

Oggi ritorno a parlare di topinambur. Ultimamente mi chiedono in tanti come cucinarli. Ci sono diversi modi: risotto al topinambur (cerca tra le mie ricette!), zuppe, in padella oppure prezzemolati.
Onestamente non li conoscevo molto fino a poco tempo fa ma dato che adoro i carciofi e questi tuberi assomigliano molto per il sapore, appena ne ho l'occasione me li mangio. Poi, la loro stagione è così breve che bisogna approfittarne!
Una ricettina semplice semplice ma che trovo molto versatile per chi non ha molto tempo a disposizione senza rinunciare al gusto e alla salute!
Infatti i topinambur sono ricchi di vitamine A e B insieme ai minerali tra cui potassio, magnesio, ferro e fosforo. E' una fonte nutritiva molto importante per noi vegetariani.
Inoltre, piccola chicca per chi volesse perdere peso: bevete molta acqua prima di mangiarli. L'unione dei due favorirà il senso di sazietà così mangerete di meno nutrendovi a dovere.




INGREDIENTI per 2 persone:
2 topinambur medi
Olio di oliva
Un cucchiaio di prezzemolo tritato
Spezie: asafetida, cumino, paprika dolce, curcuma, curry

Lavate i topinambur eliminando i residui di terra, pelateli e tagliateli a rondelle di ugual spessore.
In una padella aggiungete l'olio di oliva e soffriggete le seguenti spezie: asafetida, paprika, cumino, e curcuma. Circa mezzo cucchiaino per spezia.
Cuocete finché i topinambur non sono teneri. A fine cottura aggiungete un cucchiaino scarso di curry.
Unite il prezzemolo, mescolate e servite!

Per accompagnare questo piatto semplice semplice, un bicchiere di vino e questo brano.
Buon ascolto!




domenica 8 marzo 2015

IL MIO GIARDINO PER LA FESTA DELLA DONNA

Oggi è l'8 marzo, festa della donna. O come preferisco chiamarla io: festa delle parità.
Era il 1907 quando s'inizio a parlare di "questione femminile e voto alle donne" e non si smise più di andare avanti fino ai giorni nostri, in una lotta pacifica che ci vede come protagoniste. Oggi dobbiamo ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ma anche le discriminazioni e le violenze cui molte di noi sono ancora soggette. Senza andare troppo lontano.
Molti pensano che la violenza sia solo corporea. La violenza non è solo fisica. Ci sono anche e soprattutto le violenze psicologiche, le più terribili da riconoscere e allontanare perché sono silenti e s'insinuano dentro la persona senza nemmeno accorgersene. Limitare la libertà sia essa di pensiero, azione, autonomia è essa stessa violenza e le donne vittime di tutto ciò non devono stare in silenzio ma chiedere aiuto ad altre donne perché noi, insieme ed unite, ci diamo forza a vicenda e superiamo tutto. Quasi ogni giorno si sente parlare di femminicidio, stalking, violazioni della libertà perché oggi i mass media hanno scelto di parlarne. Chissà quante donne sono state vittime di violenze, magari quella persona che vive accanto a noi, ma nessuno ha mai denunciato, parlato, testimoniato. Ora le donne hanno deciso di parlare, hanno deciso di non stare più in silenzio.
Se il mondo, oggi, è diverso per tutte noi, lo dobbiamo alle splendide persone che in passato hanno lottato per il loro e il nostro futuro e a coloro che continuano a farlo.
Per la festa della donna si regalano mimose, un fiore meraviglioso dal colore brillante. Fu l'8 marzo del 1946 quando la mimosa venne istituita come simbolo, proprio perché fiorisce in questo mese.
I fiori mi piacciono molto e mi piace anche regalarli, accostando sempre il significato che ad essi viene attribuito. Ma questa è un'altra storia.
Tornando ad oggi, il piatto che voglio dedicare a tutte le donne meravigliose del mondo l'ho chiamato "Il mio giardino"





Il pesto di avocado rappresenta la terra verde, rigogliosa, una terra che da' i suoi frutti migliori. Su di esso vi è un giardino di carote e daikon con spezie e sesamo nero.
La delicatezza del pesto s'incontra con il sapore più etnico delle verdure saltate in un armonia di sapori. Pertanto, l'aggettivo che mi permetto di usare per descrivere questo piatto è Armonia.
Ogni donna ha le proprie bellezze, sensibilità, caratteristiche che la rendono unica al mondo.
Il mio augurio è che ognuna di noi possa trovare il proprio giardino dove coltivare se stessa, in completa armonia.
Auguri a tutte noi!







mercoledì 4 marzo 2015

LA "JOIA ACADEMY" E IL FIORE CHE SBOCCIA

Dopo un lungo silenzio ritorno, più grintosa che mai!
Tantissime novità si sono susseguite nella mia vita.
Febbraio mi ha vista lontana da casa per 15 giorni circa, dove ho vagabondato per l'Italia un po' per lavoro e un po' per svago. Di questa esperienza pubblicherò presto un breve reportage fotografico e gastronomico, che non guasta mai!
Sono stata in Sicilia e poi anche nelle Marche. Anna, una delle mie più care amiche, vive lì e ogni tanto mi piace andare a trovarla. Al mare si sta sempre bene, anche d'inverno.

La più grande novità del momento è che mi sono iscritta alla "Joia Academy" di Pietro Leeman. Sì, proprio lui, "Lo Chef" come usano chiamarlo i suoi fidati collaboratori. Eh sì..perché lui è davvero lo Chef della cucina vegetariana. Ha un ristorante a Milano, il "Joia" appunto, ristorante vegetariano per eccellenza dove si possono gustare piatti di altissima qualità, originali e preparati con grande cura e attenzione partendo da materie prime coltivate nel rispetto della Terra.
Quando l'ho incontrato confesso che sono rimasta ammaliata dalla sua persona.
Si è seduto tra noi e ha raccontato di sé, del percorso che io e gli altri compagni avremmo iniziato. Non ha nascosto le sue credenze, ispirazioni, motivazioni che lo spingono tutti giorni a rendere le persone sempre più consapevoli di un'alimentazione sana ed etica. Trasmette una grande calma e sicurezza. Un uomo straordinario.
Leeman insegna che il cibo preparato con una certa attitudine del cuore è migliore di quello preparato se per esempio siamo arrabbiati o non siamo sereni.
Io credo fortemente in questo.
Nella mia cucina c'è Amore, è un atto di Amore verso l'altro. I miei piatti parlano di me e ognuno di voi, quando si appresta a cucinare anche per sé stesso, dovrebbe tenere questa attitudine. Così ci si può nutrire di Amore.
Sono molto entusiasta di questo percorso e sono certa che porterà ad un gran risultato!

La ricetta che vi racconto oggi, parla di un risotto vegano, ispiratami dalla prima lezione.
Ieri sera ho invitato a cena Valentina, la mia vicina di casa, che ormai è diventata l'assaggiatrice ufficiale. Ogni volta che mi cimento in qualche ricetta nuova, le busso e la invito a cena o per un assaggio. Lei è sempre puntuale nel giudizio e nel darmi suggerimenti nuovi. Grazie Vale!

Questo risotto è una meraviglia di colori è l'ho chiamato "Il fiore che sboccia".




Il risotto vegano ovviamente non vedrà l'uso di formaggi, per cui occorre preparare il palato ad un gusto diverso. Particolare e sicuramente originale. Ottimo direi!
Per fare la mantecatura vegana ho usato del cavolfiore al vapore frullato con olio di oliva e succo d'agave.
Mentre il risotto l'ho fatto tostare con dell'olio. Il brodo è stato fatto rigorosamente con sedano, carota e porro. Niente preparati! Farlo è davvero semplice e da' un sacco di soddisfazione, credetemi!
Cuocete il risotto come sempre e a fine cottura aggiungete un pochino di zenzero tagliato a cubetti piccolissimi, il radicchio rosso precedentemente tagliato a julienne e tostato in padella con olio, sale e un pizzico di limone e la mantecatura vegana.
Servite ben caldo! 
Ci saranno tutti i sapori: dolce, amaro, sapido e acido. 
Con questo piatto suggerisco una colonna sonora un po' particolare...con l'augurio che ogni vostro piatto, parlerà di voi. Di ciò che portate dentro.