mercoledì 4 marzo 2015

LA "JOIA ACADEMY" E IL FIORE CHE SBOCCIA

Dopo un lungo silenzio ritorno, più grintosa che mai!
Tantissime novità si sono susseguite nella mia vita.
Febbraio mi ha vista lontana da casa per 15 giorni circa, dove ho vagabondato per l'Italia un po' per lavoro e un po' per svago. Di questa esperienza pubblicherò presto un breve reportage fotografico e gastronomico, che non guasta mai!
Sono stata in Sicilia e poi anche nelle Marche. Anna, una delle mie più care amiche, vive lì e ogni tanto mi piace andare a trovarla. Al mare si sta sempre bene, anche d'inverno.

La più grande novità del momento è che mi sono iscritta alla "Joia Academy" di Pietro Leeman. Sì, proprio lui, "Lo Chef" come usano chiamarlo i suoi fidati collaboratori. Eh sì..perché lui è davvero lo Chef della cucina vegetariana. Ha un ristorante a Milano, il "Joia" appunto, ristorante vegetariano per eccellenza dove si possono gustare piatti di altissima qualità, originali e preparati con grande cura e attenzione partendo da materie prime coltivate nel rispetto della Terra.
Quando l'ho incontrato confesso che sono rimasta ammaliata dalla sua persona.
Si è seduto tra noi e ha raccontato di sé, del percorso che io e gli altri compagni avremmo iniziato. Non ha nascosto le sue credenze, ispirazioni, motivazioni che lo spingono tutti giorni a rendere le persone sempre più consapevoli di un'alimentazione sana ed etica. Trasmette una grande calma e sicurezza. Un uomo straordinario.
Leeman insegna che il cibo preparato con una certa attitudine del cuore è migliore di quello preparato se per esempio siamo arrabbiati o non siamo sereni.
Io credo fortemente in questo.
Nella mia cucina c'è Amore, è un atto di Amore verso l'altro. I miei piatti parlano di me e ognuno di voi, quando si appresta a cucinare anche per sé stesso, dovrebbe tenere questa attitudine. Così ci si può nutrire di Amore.
Sono molto entusiasta di questo percorso e sono certa che porterà ad un gran risultato!

La ricetta che vi racconto oggi, parla di un risotto vegano, ispiratami dalla prima lezione.
Ieri sera ho invitato a cena Valentina, la mia vicina di casa, che ormai è diventata l'assaggiatrice ufficiale. Ogni volta che mi cimento in qualche ricetta nuova, le busso e la invito a cena o per un assaggio. Lei è sempre puntuale nel giudizio e nel darmi suggerimenti nuovi. Grazie Vale!

Questo risotto è una meraviglia di colori è l'ho chiamato "Il fiore che sboccia".




Il risotto vegano ovviamente non vedrà l'uso di formaggi, per cui occorre preparare il palato ad un gusto diverso. Particolare e sicuramente originale. Ottimo direi!
Per fare la mantecatura vegana ho usato del cavolfiore al vapore frullato con olio di oliva e succo d'agave.
Mentre il risotto l'ho fatto tostare con dell'olio. Il brodo è stato fatto rigorosamente con sedano, carota e porro. Niente preparati! Farlo è davvero semplice e da' un sacco di soddisfazione, credetemi!
Cuocete il risotto come sempre e a fine cottura aggiungete un pochino di zenzero tagliato a cubetti piccolissimi, il radicchio rosso precedentemente tagliato a julienne e tostato in padella con olio, sale e un pizzico di limone e la mantecatura vegana.
Servite ben caldo! 
Ci saranno tutti i sapori: dolce, amaro, sapido e acido. 
Con questo piatto suggerisco una colonna sonora un po' particolare...con l'augurio che ogni vostro piatto, parlerà di voi. Di ciò che portate dentro.










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